RIFRAZIONE

Questo metodo geofisico si basa sulla misura dei tempi di arrivo delle onde sismiche (onde P longitudinali e onde S trasversali) rifratte dalle interfacce tra stratificazioni del terreno caratterizzate da differenti velocità di propagazione.
La sorgente di energia è rappresentata da un impatto in superficie. L’energia si irradia dal ¨punto di scoppio¨ sia viaggiando direttamente nello strato più superficiale (arrivi diretti), sia viaggiando in profondità e lateralmente lungo strati a velocità più elevata (arrivi rifratti); una volta tornata in superficie, l’energia viene rilevata tramite lo stendimento di geofoni (frequenza 10Hz).
Energizzando in posizioni diverse sulla superficie sarà possibile ricavare informazioni sulla geometria dello strato rifrattore profondo, in molti casi coincidente con il substrato roccioso (bedrock).
Partendo dai valori di Vp e Vs del modello sismo-stratigrafico ottenuto, sarà inoltre possibile stimare i moduli elastici dei vari orizzonti individuati.

TOMOGRAFIA SISMICA A RIFRAZIONE

Quando un profilo di rifrazione sismica prevede spaziature sorgente/ricevitore più dense di quelle utilizzate per i profili convenzionali, si può effettuare un’interpretazione di tomografia sismica a rifrazione; i software di interpretazione dedicati utilizzano un metodo di inversione iterativo che consente la determinazione più precisa e dettagliata delle variazioni continue di velocità, così come della geometria degli orizzonti sismo-stratigrafici.